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Lungomare liberato, ma possiamo davvero permettercelo?

Lungomare liberato, ma possiamo davvero permettercelo?

L’Associazione Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli ha sempre espresso la propria contrarietà al progetto di restyling di via Partenope, così come approvato dalla giunta De Magistris e recentemente ripreso dal Comune di Napoli.

La nostra posizione non è ideologica, ma si basa su considerazioni concrete e ben motivate. Di seguito elenchiamo alcune ragioni per cui via Partenope dovrebbe tornare a essere un’arteria cittadina attiva:

  1. Un’arteria storica necessaria:
    Quella strada fu realizzata nel periodo post-unitario per consentire il transito da Napoli Est a Napoli Ovest e viceversa. Oggi, con via Chiaia e piazza del Plebiscito chiuse al traffico, la chiusura anche di via Partenope lascia come unico collegamento la Galleria Vittoria, causando un grave collo di bottiglia nella mobilità cittadina.
  2. Inquinamento e disagi per i residenti:
    • I cittadini della zona sono quotidianamente esposti a fumi nocivi:
    • Quelli provenienti dalle cucine dei ristoranti, proliferati a dismisura dal 2012 – anno in cui la strada fu chiusa al traffico per trasformarla in un grande suk – senza alcun controllo efficace.
    • Quelli generati dal traffico congestionato nelle strette via Arcoleo e via Vannella Gaetani, aggravati dalle emissioni provenienti dalla Galleria Vittoria.
  3. Sicurezza stradale compromessa
    • Un documento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (22/01/2015), redatto dopo un sopralluogo (10/12/2014), invitava il Comune a valutare la riduzione della Galleria Vittoria a una sola corsia per senso di marcia, segnalando diverse criticità.
    • Essendo una strada urbana di tipo “E”, le corsie dovrebbero essere larghe almeno 2,80-3 metri (totale 4 corsie) e due marciapiedi di almeno 1,5 m. Ma la galleria è larga solo 10 m.
    • Con via Partenope chiusa, tutto il traffico si concentra nella galleria, generando un imbuto destinato al collasso.
    • Motociclisti e automobilisti che attraversano la galleria respirano sostanze pericolose. Secondo uno studio dell’ing. Agata Mancini (2017), l’impianto di ventilazione non è a norma.
  4. Segnaletica irregolare
    • L’isola di traffico all’uscita della Galleria Vittoria non è segnalata con zebrature (art. 150 CdS), rendendola irregolare e pericolosa.
    • I veicoli dovrebbero poter proseguire verso via Arcoleo, invece di essere obbligati in strade strette come via Morelli o via Vannella Gaetani, con riduzione di caos e inquinamento.
  5. Fondi pubblici usati in modo discutibile?
    • Il restyling è finanziato con fondi europei POC METRO, che dovrebbero servire per:
      • Acquistare autobus e treni per il TPL.
      • Realizzare vere piste ciclabili, non duplicare progetti già finanziati nel 2013.
    • Invece si sta solo allargando i marciapiedi di 6,5 metri per ospitare dehors dei ristoranti.
  6. Sicurezza in caso di emergenza vulcanica
    • In caso di eruzione dei Campi Flegrei, il preallarme dà solo 4-6 ore per evacuare.
    • Via Partenope, oggi chiusa e occupata da tavolini, ostacolerebbe la fuga.
    • La Galleria Vittoria, fragile e congestionata, non reggerebbe l’esodo.
    • Scenario inquietante: un nuovo Ercolano, dove si fugge tra ostacoli della movida e inerzia amministrativa.
  7. La Villa Comunale dimenticata
    • A pochi passi da via Partenope, la Villa Comunale – storica Real Villa Borbonica – è abbandonata da anni.
    • Potrebbe essere uno spazio ideale per tempo libero e paesaggio, ma oggi è ridotta a una “Foresta di Sherwood”.
    • Solo ora si sta intervenendo per restituirla ai cittadini, ma nel frattempo vi sono state installate griglie di aerazione della Linea 6 della metro, nonostante il vincolo monumentale.
  8. La voce dei cittadini ignorata
    • Nel 2013 la nostra Associazione raccolse circa 2.000 firme per riaprire via Partenope almeno nei giorni feriali.
    • La petizione fu ignorata. Il sindaco si rifiutò di portarla in Consiglio, affermando che “la chiusura aveva dato esito positivo”.

In conclusione

Una vera politica di mobilità sostenibile non si costruisce con interventi spot o di facciata, tantomeno sull’unica strada cittadina in condizioni perfette. Serve ripensare l’intera città, rispettando la volontà dei cittadini, le leggi e le vere priorità di Napoli.

Lungomare liberato? Forse.
Ma prima liberiamo Napoli dal degrado, dall’inefficienza e dall’improvvisazione.


Luigi Miele

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