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IL SINDACO DE SODANISTRIS
Una curiosa immagine di Sodano e de Magistris creata su FB da Carlo Alberto Paolino dopo l'ordinanza sindacale che disciplina le deiezioni dei cani

IL SINDACO DE SODANISTRIS

Tommaso Sodano, conosciuto anche come il Cardinal Richelieu di Palazzo San Giacomo o l’anima nera di Luigi de Magistris, è indiscutibilmente il personaggio fondamentale dell’Amministrazione comunale di Napoli, giusto un gradino al di sopra di Attilio Auricchio. Qualsiasi iniziativa transita per la sua stanza. La decisione finale, un attimo prima della firma di de Magistris (quando non c’è la sua), dipende dalla sua supervisione. Non sorprende, dunque, la resistenza del sindaco per mantenerlo al suo posto, contraddicendo (ma neanche ciò è tuttavia una sorpresa) il suo apparente “amore” per la legalità. Apparente perché i proclami di de Magistris, i suoi tweet da rivoltoso ottocentesco, i suoi ripetuti rifiuti di aderire a leggi dello Stato (è di ieri la spinosa questione del Teatro San Carlo) sono sintomatici di un modo di pensare e di agire del tutto coerente con il personaggio.
Ma torniamo a Sodano. Giova ricordare che il vicesindaco è stato condannato ad un anno di reclusione per l’aggressione ad una vigilessa di Pomigliano d’Arco. In primo grado, ribatterete. Ciò non toglie che, in una Giunta che ha fatto della legalità il vessillo di un’intera campagna elettorale, un vicesindaco con una condanna sulle spalle non può rappresentare un biglietto da visita immacolato. A questo punto, lascia perplessi l’estromissione di Pina Tommasielli. Come mai lei è stata costretta alle dimissioni mentre Sodano e lo staffista Fabio Mangieri, entrambi indagati al pari dell’ex assessora, sono ancora al loro posto?
Torniamo nuovamente a Sodano. Altra vicenda scabrosa è l’assegnazione dell’incarico da 40.000 euro a Maria Cristina Roscia, professoressa dell’Università di Bergamo con cui il vicesindaco è in stretti legami (in quest’articolo del 24 settembre 2012 e nella fotografia a corredo si parla di Sodano accompagnato ad Hannover dalla Roscia), incarico per il quale lo stesso Sodano è indagato dalla Procura della Repubblica. Perché non si sono utilizzate risorse interne perfettamente in grado di svolgere tale mansione, e in particolare l’energy manager Annibale Barca? Mistero che Sodano farebbe bene a chiarire pubblicamente.
Ma insistiamo su Sodano con il terzo imbarazzante filone d’inchiesta che lo vede coinvolto con l’imprenditrice Marilù Faraone Mennella in relazione al progetto per lo stadio di Ponticelli…
Insomma, la situazione di Sodano appare sempre più delicata e scivolosa. La sua caduta potrebbe trascinare de Magistris nel crollo del pericolante castello di Palazzo San Giacomo. Non è escluso che qualche intrigante dettaglio si possa apprendere in seguito all’uscita imminente del libro di Bernardino Tuccillo “Il sindaco con la bandana”, che promette resoconti piuttosto fedeli della sua trascorsa esperienza arancione. Non ci resta che attendere. Cittadinanza attiva in difesa di Napoli seguirà con attenzione l’evolversi delle vicende.

L’articolo su Sodano del 5 novembre 2013 di Dagospia.

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