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LO SCANDALO BUCHE
Riparazione con asfalto a freddo (foto Alfredo Di Domenico)

LO SCANDALO BUCHE

La situazione della rete stradale di Napoli non merita approfondimenti. Ormai è una vera e propria conta da un sanguinoso bollettino di guerra con morti e feriti, e danni quotidiani incalcolabili a persone e cose. Si verificano assurdità come, a titolo di puro esempio, il duplice incidente in una buca all’ingresso della Galleria Vittoria da Via Acton, dove a distanza di pochi giorni due motociclisti sono finiti in ospedale: buca riparata in fretta e furia solo dopo il secondo ferito. Il Comune tenta una difesa disperata, annunciando programmi ambiziosi di riqualificazioni stradali, o introducendo le fumose squadre PIS, Pronto Intervento Stradale, che in realtà servono a poco o niente, nonostante ne sia sbandierato l’utilizzo 24 h su 24.
La cosa più grave, tuttavia, l’abbiamo smascherata casualmente grazie ad un’istantanea scattata da un cittadino: riprende una squadra impegnata ad utilizzare un sacchetto di un prodotto che di listino costa 3 euro + IVA per confezione di 25 kg, o addirittura 2,60 euro + IVA se si ordinano 1.200 confezioni. Si tratta di una miscela a freddo composta da pietrischetto, graniglia, filler e appena il 5-7% di legante bituminoso. Le caratteristiche del cosiddetto “asfalto a freddo” lo indicano come “ideale per buche, scavi, rinnovamenti del manto stradale, riparazioni di cigli stradali, ecc.” ed “applicabile in TUTTE le condizioni climatiche e anche in condizioni di bagnato”.
Evidentemente, noi non mettiamo minimamente in discussione la qualità del prodotto così come descritta dalla ditta produttrice, anzi siamo certi trattarsi di prodotto di primissima scelta. Tuttavia, a giudicare dai risultati pessimi delle riparazioni eseguite su istruzioni dell’Amministrazione comunale, è chiaro che qualcosa non va per il suo giusto verso da parte delle ditte esecutrici dei lavori. Non esiste buca riparata dal Comune che rimanga in sicurezza per più di pochi giorni, o addirittura poche ore, per cui s’impone il ripetersi delle operazioni più volte, con costi per la collettività che crescono ingiustificatamente a dismisura. Ci sono migliaia di buche sparse su tutta la rete stradale cittadina e quelle poche riparate si riaprono in continuazione, come si evince dalle innumerevoli testimonianze fotografiche.
Di fronte a questo disastro, quattro associazioni cittadine (Assoutenti, Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli, Progetto Napoli e Salviamo Mergellina) hanno inviato un esposto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Provveditorato delle Opere Pubbliche, al Prefetto di Napoli ed alla Procura della Repubblica, sollecitando un intervento immediato delle suddette Autorità Superiori affinché impartiscono disposizioni imperative per l’eliminazione del gravissimo pericolo per l’incolumità pubblica, cui l’Amministrazione Comunale di Napoli non sembra in grado di far fronte. E questo anche in ragione delle norme dettate dall’art. 5 del Codice della Strada.
Ci si augura che finalmente lo Stato si prenda a cuore una situazione che per la cittadinanza di Napoli è ormai ben oltre il limite di guardia.
Clicca su Lettera al Ministero per buche per leggere l’esposto.

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