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I TRE GIORNI DEL SINDACONDOR
De Magistris in bicicletta a Viale Kennedy, con la pista ciclabile in costruzione

I TRE GIORNI DEL SINDACONDOR

Negli ultimi giorni, ho partecipato a tre incontri: il primo, 31 gennaio, sulla questione del disastro ambientale della Riviera di Chiaia, organizzato dal Movimento 5 Stelle; il secondo, 1° febbraio, “C’eravamo tanto amati”, organizzato dall’Associazione ALPI, presieduta da Manfredi Nappi, in cui gli ex assessori del Comune di Napoli, Pina Tommasielli e Bernardino Tuccillo, hanno esposto le ragioni del dissidio con il Sindaco de Magistris; il terzo, 3 febbraio, per la presentazione del libro di Bernardino Tuccillo, “Il Sindaco con la bandana”, in cui sono contenute le varie decisioni del Sindaco, prese con la bandana arancione, simbolo di una deriva tirannica, a tradimento delle promesse elettorali. Tre giornate di seguito, senza tregua, durante le quali si è palesata, da parte di chi ha vissuto dall’interno del palazzo, la delusione di un cambiamento di rotta del Sindaco arancione, nel quale avevano creduto sia quelli che lo hanno sostenuto operativamente durante le elezioni e nella prima giunta, sia i cittadini elettori. Ne è venuta fuori una figura del Sindaco-Tiranno che, da ex magistrato, usa il potere monocratico per soddisfare le sue pulsioni anarcoidi, vanificando la ragion d’essere delle strutture amministrative, per le quali la tassazione è a livelli elevati. Tuttavia, ritengo che non sia emerso un altro aspetto preoccupante riguardante il Sindaco-Tiranno che manipola le libertà individuali a suo intendimento, per trasformare gli amministrati a sua immagine e somiglianza. Si tratta dei provvedimenti per la mobilità, pedonalizzazioni e zone a traffico limitato che, in assenza di un sistema di trasporto pubblico alternativo a quello individuale, obbliga a tempi e percorsi spesso in contrasto con le necessità e gli impegni dei singoli cittadini, si tratta d’influenza oppressiva, illiberale, sul “tempo libero” individuale, che viene imposto e costretto a svolgersi in massa nelle zone decise dal Sindaco–Tiranno, interprete dei desideri del popolo. Ancor più demagogo è l’intervenire sugli aspetti più intimi della persona, offrendo il parco dell’amore, il “lungomare dell’acchiappanza”, tutta “la città in cui ci s’innamora”, lo sport per strada per attrarre le masse da esposizione mediatica, mentre il dissesto finanziario è alle porte. Mi sono sottoposta a questa maratona di tre giorni per avere la prova della giustezza della protesta che da due anni i cittadini attivi vanno facendo senza alcun sostegno da parte delle forze politiche. che si risvegliano solo in vista dei turni elettorali. Altra considerazione, alquanto generale, è la modalità con cui si svolgono gli incontri con i cittadini, considerati spettatori – statue di bronzo, a cui si promette ascolto ma che nella realtà non viene dato. Seduti e ordinati eravamo come le rane di Aristofane che con il loro gracidare: brekekekex koax koax cercavano di attirare l’attenzione di Dioniso sceso agli Inferi per ricercare gli uomini capaci di continuare la tradizione dell’arte teatrale, senza accorgersi che il dio è proprio lì con loro. Dioniso è infastidito dal loro canto e protesta, ma le rane continuano, non riconoscendolo nemmeno. Nella commedia di Aristofane le rane si zittiscono solo quando il dio imita il loro verso. Così il nostro Sindaco-Tiranno, non sapendo imitare il verso delle rane, rimane disconosciuto, dopo aver promesso democrazia partecipativa e assemblee di popolo. Questo è il tradimento più sentito e diffuso tra chi aveva votato per de Magistris nella speranza che facesse piazza pulita dell’oligarchia formatasi intorno alle sindacature Bassolino-Iervolino, che restituisse dignità alla vita quotidiana dei cittadini-contribuenti, eliminando le sacche di abusivismo nei vari settori dei servizi pubblici. Il Sindaco-Tiranno, invece, ha messo mano ai beni pubblici a beneficio di ricche lobby d’affari per i grandi eventi, come i concerti in Piazza del Plebiscito, come l’ex Asilo Filangieri, restaurato con fondi europei e occupato da sedicenti lavoratori dell’immateriale, come le case pubbliche occupate abusivamente a danno dei legittimi assegnatari. In appena due anni il Sindaco–Tiranno ha trasformato la città di Napoli nella “città dei diritti capovolti”, facendo emergere dal ventre le peggiori abitudini del popolo napoletano, con la vessazione delle libertà individuali e la vanificazione dell’impegno di chi ha rispetto della legalità.

Isabella Guarini

L'architetto Isabella Guarini, grande esperta di storia urbanistica di Napoli

L’architetto Isabella Guarini, grande esperta di storia urbanistica di Napoli

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Un commento

  1. Molto brava Isabella Guarini. Ha colto nel segno lo spirito di questo sindaco-padrone e i motivi di riggetto che animano noi di Cittadinanza attiva. Tutto ciò non è emerso dalla bocca degli assessori pentiti. Che si sono pentiti solo dopo essere stati fatti fuori e ora si chiamano fuori. E non emerge da tante altre voci che pur si dichiarano insoddisfatte del sindaco. Ma l’analisi di Isabella non fa sconti e fa emergere i vei motivi di malcontento. Quello dei cittadini. Grazie.

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