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NO ALLA CHIUSURA DI MERGELLINA
Una ricostruzione fotografica di come diventerebbe Largo Sermoneta

NO ALLA CHIUSURA DI MERGELLINA

Il volantino distribuito alla cittadinanza in 30.000 copie

Il volantino distribuito alla cittadinanza in 30.000 copie

Uno dei progetti di chiusura. In giallo, il percorso obbligato dei veicoli. La strada costiera è inibita al traffico.

Uno dei progetti di chiusura. In giallo, il percorso obbligato dei veicoli. La strada costiera è inibita al traffico.

L’amministrazione comunale di Napoli sta portando avanti il progetto di pedonalizzare il tratto di Via Caracciolo compreso tra Largo Sermoneta (all’inizio di Via Posillipo) e Via Sannazaro. Non conosciamo i tempi di realizzazione, ma sappiamo che il Comune ha urgenza di bloccare un finanziamento di 18 milioni di euro destinato espressamente alla riqualificazione dell’intera linea costiera da Sermoneta al Molosiglio. Le conseguenze immediatamente percepibili saranno la scomparsa di gran parte dei già insufficienti posti auto, la difficoltà di raggiungere Posillipo e di uscirne, l’eliminazione della principale via di fuga rappresentata da Via Caracciolo (ricordiamo che Posillipo, Chiaia, Bagnoli, Soccavo, Fuorigrotta, Pianura e parte del Vomero sono state inserite nella zona rossa di rischio vulcanico) e la crisi di tutte le attività economiche di Mergellina, con gravissime ripercussioni sulle oltre 300 famiglie che vedranno seriamente a rischio l’occupazione e la loro stessa sopravvivenza.
Tenendo presente che quasi nessuno sa di questo progetto folle, per tutti coloro che riceveranno i volantini e che si troveranno a spiegarne il senso o a discuterne o anche solo a dover obiettare a chi sarebbe favorevole al provvedimento, riteniamo necessario fornire alcune precisazioni che ciascuno potrà far proprie.
1) Il progetto di pedonalizzare il tratto di Via Caracciolo da Sermoneta a Via Sannazaro è allo studio dell’Amministrazione fin dai primi anni 2000, ed è sempre stato respinto senza se e senza ma dagli esercenti di Mergellina.
2) Il borgo è compatto nell’intento di continuare a respingerlo, tanto più che fin dal 2010 è in possesso dell’Amministrazione un altro progetto presentato dagli esercenti e completamente ignorato, che prevede la completa riqualificazione della zona senza stravolgere irreversibilmente la viabilità, come vorrebbero invece fare oggi.
3) La chiusura porta a due strozzature del traffico, che, anziché espandersi come in un imbuto capovolto e cioè come è oggi, si deve incanalare lungo la carreggiata interna (che si chiama Via Mergellina da Largo Sermoneta a Piazza Sannazaro, passando per Piazzetta del Leone) e si va ad incrociare prima con il flusso di traffico proveniente da Via Orazio e poi con il flusso proveniente da Fuorigrotta.
4) Mentre a Via Partenope sono stati conteggiati circa 4.500 posti auto (tra autorimesse, strisce blu e parcheggiatori abusivi nella zona compresa tra Piazza Vittoria e Via Cesario Console), i posti auto disponibili a Mergellina sono 230 in tutto, per residenti ed avventori. Con la modifica in progetto, verrebbero ridotti a non più di 80-90, con la differenza che a monte di Mergellina ci sono soltanto palazzi ed un costone di tufo, per cui è impossibile compensare in qualsiasi modo la perdita.
5) Quanto detto al punto 4, porta inevitabilmente all’impoverimento degli esercizi di Mergellina. E’ fin troppo evidente che, non avendo alcuna possibilità di parcheggio ed essendo esclusa l’eventualità che ci si rechi in autobus a mangiare un gelato o al ristorante, la clientela proveniente dalla provincia e da altre zone di Napoli si dirotterebbe altrove, con ulteriore vantaggio di Via Partenope e di altri luoghi della provincia, come Pozzuoli, già oggi sovraccarica.
6) Mergellina perderebbe anche la clientela saltuaria proveniente da Posillipo e diretta ad est, che, pur di evitare la strozzatura, preferirebbe prendere la Tangenziale.
7) Ne risentirebbe anche il traffico proveniente da Fuorigrotta attraversando il tunnel della Laziale, che si incrocerebbe con un flusso di traffico intensissimo proveniente da Piazzetta del Leone anziché incanalato su Via Caracciolo.
8) Ne risentirebbe anche la zona commerciale di Via Giordano Bruno e della Torretta, che perderebbe parte della clientela collinare, preferendo quest’ultima servirsi di mercatini rionali come quello di Bagnoli o di Fuorigrotta.
9) La pedonalizzazione pare veda favorevoli i gestori del Molo Luise, che non perderebbero l’accesso diretto al molo, unico avvantaggiato dall’esistenza di posti auto riservati.
10) La pedonalizzazione prevedrebbe anche lo spostamento verso il mare di alcuni chalet, a spese dei titolari, con tempi non calcolabili di fermo e perdite enormi in termini di fatturato, non sostenibili in tempi di difficoltà economica per chiunque.
11) La perdita di clientela porterebbe in ultima analisi alla perdita di lavoro per decine, forse centinaia di famiglie che sopravvivono da decenni grazie a queste attività.
12) L’inserimento di Posillipo e Chiaia in zona rossa per l’emergenza vulcanica Campi Flegrei vieterebbe a chiunque dotato di un minimo di logica l’abolizione della principale via di fuga esistente, e cioè Via Caracciolo: esattamente l’opposto di ciò che appare dalle intenzioni dell’Amministrazione. Non si può chiudere una strada così importante per costringere la gente di Posillipo a scappare, in caso di emergenza, in direzione del punto (Campi Flegrei) da cui invece dovrebbe allontanarsi.
13) L’ossessione dell’Amministrazione per chiudere Via Caracciolo è dettata dalla presunta esigenza di spendere entro termini di tempo ristretti un finanziamento di 18 milioni, con la scusa che lo si perderebbe. Tutto questo non può ovviamente essere preso in considerazione se il progetto prevede una forte penalizzazione di attività economiche e di vivibilità di una significativa parte della cittadinanza. Si sono perduti miliardi di euro perché non spesi in tempo, se si perdono miliardi di euro più diciotto milioni certamente non va in rovina l’economia della città.
14) I tempi non sono oggi determinabili, ma è importante che la cittadinanza prenda coscienza di un provvedimento che ormai è già stato stabilito, se non nei tempi, certamente nelle sue linee guida. E’ importante anche perché il 99% della cittadinanza lo ignora e lo ignorerà fino al momento in cui sarà reso noto: e quel momento sarà già troppo tardi per opporsi con la massima decisione. Dobbiamo fin da oggi manifestare un dissenso incondizionato, totale e compatto contro questo provvedimento inutile, dannoso, fallimentare, demagogico e farneticante.
Speriamo di non essermi dilungato troppo e ci auguriamo che i concetti siano sufficientemente chiari per tutti.

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Un commento

  1. Nicola Lettieri

    Hann’ pers’ ‘a cap!!

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