Luigi de Magistris è un problema molto grave per la sopravvivenza di Napoli. E’ in guerra con i suoi collaboratori, con la politica, con la città, con sé stesso. Non perde occasione per inimicarsi chiunque pur di apparire. Da un lato perde intere giornate in convegni inutili, in inaugurazioni farlocche, in incontri con bambini allo scopo di far emergere un’inesistente umanità. Dall’altro scende in guerra con chiunque si metta di traverso sulla sua strada. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la sua presa di posizione estremista nella vicenda del Teatro San Carlo. Vediamo di chiarire.
Il Teatro San Carlo aveva l’obbligo di presentare un piano di risanamento entro il 9 gennaio scorso. Obbligo, e non facoltà come sostiene il sindaco/presidente, così come da parere dell’Ufficio legislativo del MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e del Collegio Sindacale della Fondazione. A meno che non si fosse provveduto alla ricapitalizzazione della Fondazione, sempre entro le ore 24 del 9 gennaio.
La delibera portata in Consiglio d’Amministrazione non ha alcun valore in quanto delibera di Giunta e non di Consiglio, nel documento poi non vi è alcun impegno di spesa né tanto meno sono indicati i beni da conferire dal Comune alla Fondazione che, comunque, non sarebbero stati “bancabili” immediatamente.
Inoltre la procedura di conferimento prevista dalla Legge prevede una serie di ulteriori passaggi, oltre la delibera di Consiglio, per cui ieri si poteva parlare di volontà o di proposta al Consiglio, insomma anno zero.
Perché il Comune non ha provveduto per tempo ad attivare questa procedura piuttosto che scegliere il solito colpo di teatro dell’ultima ora, vuoto a perdere? A questa domanda dovrebbe rispondere il Sindaco piuttosto che continuare a porre domande ad altri ed a lanciale missili contro il mondo intero.
Comunque la superficialità e l’approssimazione del presidente del Consiglio d’Amministrazione, unite alla sua perigliosa demagogia, temiamo saranno presto visibili a danno del Teatro e dei poveri lavoratori il cui futuro è oggi molto più incerto. Sono stati illusi e pompati, finiranno delusi e incazzati.
Prepariamoci ad un commissariamento, ormai sempre più vicino: dopo le dimissioni di Caldoro, Cesaro, Maddaloni e Villari, anche Andrea Patroni Griffi, di nomina sindacale, ha lasciato il Consiglio di Amministrazione.
De Magistris è un uomo completamente solo e isolato, come il leader della Corea del Nord. Nel tentativo disperato di salvare la sua poltrona traballante, si è circondato di fedelissimi pronti ad affogare insieme con lui, ricorrendo a proclami farneticanti per la sua claque.
Riteniamo ormai improcrastinabile un vero e proprio impeachment. De Magistris sta provocando danni irreversibili alla città e alla psiche di chi la vive giorno per giorno. Quest’uomo va fermato, prima che sia troppo tardi, prima che la gente comune, sull’orlo di una vera e propria crisi di nervi, scenda in piazza, con conseguenze imprevedibili. Noi ci stiamo provando, e i partiti che intendono salvare la sua poltrona devono capire finalmente che è una persona politicamente instabile e pericolosa.
Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli è in prima linea, e ci resterà finché non avrà raggiunto lo scopo di liberare Napoli dall’aria mefitica che la sta soffocando. Altro che lungomare…
TG Campania 19:30 del 10.1.2014 al minuto 3:20 de Magistris e la sua demagogia allucinante
TG Campania 14:00 dell’11.1.2014 al minuto 00:50 Caldoro replica a de Magistris
TG Campania 19:30 dell’11.1.2014 al minuto 2:55 escono fuori le vere motivazioni di de Magistris
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Il piano di de Magistris prevede di vendere beni immobili per 40 milioni di euro, da mettere a patrimonio dell’ente. E i tempi? Un anno? Tre anni? A che prezzo? A chi? Quali immobili? E intanto quali soldi immettono? Da dove li prendono? E il piano di riequilibrio finanziario, che è in realtà un piano di squilibrio? Ricordo ai lettori che la Romeo ha venduto 300 milioni di immobili; la Napoli Servizi, che le è subentrata, ZERO.
Quindi, a meno che non vendano il Maschio Angioino o il Castel dell’Ovo a prezzo d’occasione, il Comune non sarà assolutamente in grado di mantenere l’impegno. E gli orchestrali che cosa mangiano, intanto? Gli spartiti fritti? Le corde di violino alla brace?
La mossa di De Magistris ne mette in risalto l’inaffidabilità e l’irresponsabilità. Se pure ce ne fosse ancora bisogno. Dio solo sa le conseguenze che possono derivare da iniziative strampalate come quella del San Carlo. Per le maestranze e per il teatro. Non lo si può lasciar fare. Bisogna fermarlo.